Eco Art Book - pubblicato per la mostra dei finalisti del conconso Pure Water Vision _ Roma 2010
Un immaginario ironicamente pop unito alla fascinazione per lo scarto e a una felice intuizione per il riuso, informa la poetica di Antoni De Pascale la cui pratica diviene processo dal forte contenuto simbolico. L'artista si concentra sugli eccessi della società dei consumi tramite il linguaggio squisitamente artigianale della rappresentazione pittorica, esibita e allo stesso tempo contraddetta dall'aspirazione alla tridimensionalità che l'artista impone. La tela non è mero supporto pittorico: opportunamente trattata diventa mezzo con cui l'artista ricostruisce anche le sembianze fisiche dell'oggetto raooresentato. Ibridi anomali, a tratti spiazzanti. I sui quadri diventano ri-confezioni, opere che giocano sullo spaesamento dando corpo ad un paradosso, come nella serie Real time, dove la tela è la pelle non solo dell'immagine, ma di un procedimento mentale che conserva ancora riminiscenze del referente di partenza. "La scelta di dipingere e ricostruire direttamente con gli strumenti (non solo iconici) della pittura, immagini ed involucri di prodotti realizzati su scala industriale – dichiara l'artista – mi serve per produrre un cortocircuito nella realtà stessa del fare , un incidente di natura linguistica che prefigura gli incidenti visivi successivamente rappresentati".
Eco Art Book - pubblished for the exhibition of the finalists of the competition Pure Water Vision _ Roma 2010
An ironically pop imagery, combined with a fascination for all that is rejected and a feeling for recycling, underlies the poetics of Antonio De Pascale, whose work becomes a process whit a strong symbolic content. The artist concentrates on the excesses of the consumer society through a crafted approach to the pictorial depiction, exhibited and at the same time contradicted by the aspiration to three-dimensional that the artist imposes on it. The canvas is not a mere support for the picture: suitably trated, it becomes the means by which the artist also reconstructs the phisical features of the object depicted. Abnormal and sometimes alienating hibrids. Abnormal and sometimes alienating hibrids. His pictures become re-packaging, works that play on this alienation,giving rise to a paradox, as in the Real Time series, in which the canvas is the skin not only of the image, but also of a mental process that still preserves reminiscences of the starting point. "The decision to paint and reconstruct images and packaging of products made on a industrial scale using the instruments of painting (not only the techical ones) directly" - affirms the artist - allows me to produce a short-circuit in the reality of making per se, an accident og a linguistic nature that prefigure the visual ones that are subsequently depicted".